Storie dal Campo: Chi Diventa Coach e Perché

Non tutti arrivano al coaching dallo stesso posto. Qualcuno viene da anni di lavoro in azienda, altri da professioni d'aiuto. Qui parliamo di percorsi reali e cosa significa mettersi in gioco.

38%

Dei coach che seguiamo proviene da carriere aziendali. Manager, HR, formatori che cercano più autonomia.

24 mesi

Tempo medio per costruire una pratica stabile. Non è immediato, ma nemmeno impossibile.

5 certificazioni

Le principali riconosciute in Italia nel 2025. ICF, AICP, EMCC tra le più diffuse.

Professionista durante una sessione di coaching in ambiente di lavoro

Chi Decide di Diventare Coach

La maggior parte delle persone che iniziano a studiare coaching lo fanno dopo aver già avuto un'altra carriera. È raro trovare qualcuno che a vent'anni dice "voglio fare il coach". Di solito succede verso i 35-45 anni, quando hai già visto come funzionano le organizzazioni e hai voglia di lavorare in modo diverso.

Alcuni vengono dal mondo aziendale: HR, responsabili formazione, manager che hanno fatto tanto mentoring informale. Altri da professioni d'aiuto: psicologi, counselor, educatori. C'è anche chi arriva dallo sport, dall'insegnamento, dal sociale.

Il punto comune? La voglia di accompagnare le persone verso risultati concreti, senza imporre soluzioni ma aiutandole a trovarle.

Cosa Serve per Iniziare (Davvero)

Formazione Base
Supervisione
Pratica Continua

Le certificazioni sono importanti, ma non sono l'unica cosa. Ti servono ore di formazione (almeno 125 per le certificazioni entry-level), ma soprattutto serve pratica supervisionata.

Il percorso tipico prevede un anno di studio teorico, seguito da almeno sei mesi di pratica guidata. Durante questo periodo lavori con clienti reali, ma sempre sotto la supervisione di un coach senior.

Molti sottovalutano l'importanza della supervisione continua. Anche coach esperti si fanno supervisionare regolarmente, per mantenere alta la qualità del loro lavoro.

Materiali di studio e certificazioni per coaching professionale

Nel 2025 le scuole riconosciute in Italia offrono percorsi che vanno da settembre 2025 a giugno 2026 per i programmi base. Alcuni enti organizzano anche percorsi intensivi nei weekend.

Quattro Strade Comuni nel Coaching

Non esiste un solo modo di lavorare come coach. Questi sono i modelli più diffusi tra chi riesce a farne una professione sostenibile.

Corporate Coach

Lavori con aziende, spesso come parte di programmi di sviluppo manageriale. Clienti assegnati, contratti strutturati. Richiede esperienza aziendale pregressa.

Coach Indipendente

Costruisci la tua clientela privata. Più libertà ma anche più responsabilità nel trovare clienti e gestire l'attività. Serve tempo per costruire reputazione.

Coach Specializzato

Ti concentri su una nicchia: career coaching, coach per creativi, executive coaching. La specializzazione aiuta a distinguerti, ma serve competenza profonda.

Formatore-Coach

Combini sessioni di coaching individuali con formazione di gruppo. Modello ibrido che molti trovano sostenibile, soprattutto nei primi anni.

Professionista coach con esperienza nel settore

Luca Montanari

Coach professionista dal 2019

"Ho iniziato mentre ancora lavoravo in azienda. I primi due anni sono stati duri, tra formazione e prime sessioni. Ora lavoro principalmente con startup e piccole imprese. Non è stata una transizione rapida, ma ne è valsa la pena."